La pandemia da Covid-19 ha accelerato la digitalizzazione di prodotti e servizi in tutta Europa, modificando i comportamenti dei consumatori e accelerando quelle trasformazioni in corso che, in condizioni normali, avrebbero richiesto anni per affermarsi.
I consumatori sono oggi più digitali e più propensi a cercare prodotti e servizi on-line. A confermarlo è lo studio di Deloitte Umanesimo digitale, stella polare della ripresa, secondo cui il 30% dei consumatori europei ha provato per la prima volta lo shopping online e l’e-banking durante la prima ondata Covid. Quasi la stessa percentuale (35%) di intervistati pensa che sfrutterà i canali di vendita digitali anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria.
Ancora più significativo il dato sulla popolazione anziana: quasi la metà (44%) dei pensionati ha usato per la prima volta le tecnologie digitali.
Irlanda 1° per innovazione
Un mercato enorme in pieno boom che l’Irlanda è pronta a soddisfare con innovative soluzioni digital. Secondo il 2020 European Innovation Scoreboard, infatti, la Repubblica irlandese è tra i Paesi più innovativi del mondo, al 1° posto per l’effetto delle attività di innovazione su occupazione e vendite. Dall’Intelligenza artificiale al Blockchain, dalla Realtà Aumentata all’Internet of Things, grandi brand internazionali adottano l’high tech made in Ireland.
Il settore digital è strategico per il Paese. Oltre un migliaio di aziende irlandesi si sono sviluppate fianco a fianco di colossi globali insediati in Irlanda, come Amazon e Google. Il successo è merito anche di un ecosistema fatto di R&S di livello mondiale e di efficace supporto nello sviluppo. Enterprise Ireland, l’agenzia governativa irlandese per il trade e l’innovazione, è il 1° Venture Capital d’Europa e 2° più attivo al mondo nel seed funding, secondo la recente classifica pubblicata da PitchBook.
ICT, e-commerce, servizi finanziari, cybersecurity: i partner irlandesi soddisfano gli standard dei leader globali. Se acquistare online è così facile e con tanta scelta il merito va anche ai software sviluppati da aziende irlandesi specializzate nell’e-commerce. Come Superdisty che automatizza l’account aziendale su Amazon o Luzern una delle principali piattaforme di e-commerce direct-to-consumer partner di grandi brand in ogni settore da Philips a Nestle.
La digitalizzazione del lavoro
La pandemia da coronavirus ha comportato il rapido e globale passaggio, quando possibile, al lavoro da remoto. Secondo il report di Deloitte, la media europea di lavoratori che ha provato il remote working per la prima volta dopo lo scoppio della pandemia è del 23%. Significativo anche il dato secondo cui il 38% dei rispondenti dichiara di essere riuscito a svolgere le proprie attività regolarmente durante il lockdown solo grazie all’innovazione tecnologica. Lo spostamento dall’ufficio a casa ha creato una serie di interrogativi e sfide, molte delle quali riguardano la sicurezza sia degli addetti sia dei sistemi ICT. L’Irlanda da anni è leader mondiale nella lotta ai pirati informatici con la produzione di software e soluzioni di cybersecurity esportate in ogni continente, Italia compresa, da paladini della sicurezza come Edgescan, Titan HQ e 4Securitas.
Il futuro è ibrido
L’emergenza sanitaria ha anche messo in luce alcune lacune infrastrutturali che ostacolano il corretto funzionamento delle tecnologie a disposizione. Ad esempio, 2 intervistati su 5 denunciano la difficoltà ad accedere ai servizi scolastici erogati tramite piattaforme di e-learning. Ma, al di là dei limiti infrastrutturali, il 38% degli europei pensa che il processo di digitalizzazione non consideri abbastanza l’aspetto umano. Per il futuro, quindi, si prevede che le soluzioni innovative più efficaci e funzionali saranno costituite da un mix integrato di fisico e digitale.